tag:blogger.com,1999:blog-11370364028640857302024-02-21T17:12:01.655+01:00"LA RELAZIONE CON IL DISABILE"QUESTO BLOOG TRATTA IL TEMA DELLA RELAZIONE CON il DISABILE, CONCEPITA COME UNA IMMENSA RISORSA......kellyhttp://www.blogger.com/profile/15211593540667744585noreply@blogger.comBlogger18125tag:blogger.com,1999:blog-1137036402864085730.post-25577245778836449612009-01-22T20:03:00.001+01:002009-01-22T20:03:42.383+01:00sportello informativo handicap (4°)........Un ultimo intervento sullo Sportello Informazioni Handicap....riguarda le attività previste che sono articolate nelle seguenti aree/ambiti di intervento:Centro studi: rendere fruibili i servizi ai cittadini disabili e alle loro famiglie, attraverso la raccolta, archiviazione e divulgazione di informazioni sui servizi specifici sulla disabilitàServizio di Accoglienza: accogliere in modo qualificato e tempestivo le richieste ed i bisogni delle persone ed indirizzarle verso le aree di consulenza o di intervento più idonee, seguendole, ove necessario, nel disbrigo delle pratiche.Gruppo famiglie: relazione di aiuto che si stabilisce con i genitori sulla base della filosofia dell’auto-aiuto: attraverso la condivisione, l’identificazione e il confronto delle proprie difficoltà con altri nella stessa situazione, aiutando i familiari a scoprire come e perché si ritrovano disarmati e spesso impotenti davanti alle scelte e alle attitudini di vita del proprio figlio.Oltre alla costituzione di gruppi di auto mutuo aiuto è prevista l’istituzione di un numero telefonico dedicato per dare la possibilità a tutti i familiari di persone con disabilità di entrare in contatto con genitori, fratelli e sorelle di bambini e adulti disabili, per avere un confronto diretto ed empatico con chi vive ed è coinvolto direttamente nella disabilitàConsulenza per la famiglia: realizzazione di interventi per la promozione del benessere familiare, basati sul dialogo e sulla comunicazioneSeminari informativi su tematiche relative alla disabilità, al fine di diffondere una cultura della diversità che sia valore e ricchezzaL’attività specifica del servizio “Sportello Informativo Handicap” (SIH !) comprende:informazioni telefoniche;ricevimento in sede priva di barriere architettoniche;pubblicazione e diffusione di un periodico d’informazione “AGEDI News” ;utilizzo della rete internet quale canale di input/output delle informazionicontatti diretti con familiari ( genitori, sorelle, fratelli) di persone con disabilitàincontri di auto-aiutoconsulenza legaleconsulenza familiareseminari informativi o Iformazione Handicap....Con questo ho veramente finito L' ARGOMENTO.kellyhttp://www.blogger.com/profile/15211593540667744585noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1137036402864085730.post-32097457156292821942009-01-22T19:57:00.001+01:002009-01-22T20:02:16.173+01:00sportello informativo handicap(3°).......Riallacciando il discorso sullo "Sportello Informativo Handicap".....<br />volevo precisare che l 'obiettivo fondamentale è quello di sostenere, indirizzare e fornire informazioni utili alle persone disabili ed alle loro famiglie, concorrendo in tal modo all'emancipazione dalla condizione di disabilità che molte persone vivono per la difficoltà ad esercitare i propri diritti sociali e umani, riconosciuti da una legislazione spesso disattesa o travisata. <br />Per questo le finalità dello Sportello Informativo Handicap sono: rendere fruibili i servizi ai cittadini disabili e alle loro famiglie, attraverso la raccolta, archiviazione e divulgazione di informazioni sui servizi per la disabilità presenti a livello locale, regionale, nazionale ed europeo; incentivare e favorire la relazione sociale delle persone disabili e delle loro famiglie; istituire un centro di documentazione che funga da osservatorio sociale sulla situazione del territorio di riferimento, per avere il panorama completo dei servizi e delle risorse e garantire notizie sui bisogni emergenti in base alle richieste; promuovere una cultura dell’auto mutuo aiuto creando iniziative di scambio di esperienze tra i vari nuclei familiari affinché la famiglia della persona disabile divenga risorsa per se stessa e per gli altri organizzare seminari di formazione per sensibilizzare l’opinione pubblica sul fenomeno della disabilità e dell’emarginazione sociale; consentire il collegamento informatico con le diverse banche dati nazionali ed europee.kellyhttp://www.blogger.com/profile/15211593540667744585noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1137036402864085730.post-54461903613235174222009-01-21T19:23:00.007+01:002009-01-21T19:40:33.476+01:00Sportello informativo handicap (2°).....Riprendendo il discorso precedente sullo "sportello Informazioni handicap".............<br />oltre alla costituzione di gruppi di aiuto mutuo aiuto è prevista l’istituzione di un numero telefonico dedicato per dare la possibilità a tutti i familiari di persone con disabilità di entrare in contatto con genitori, fratelli e sorelle di bambini e adulti disabili, per avere un confronto diretto ed empatico con chi vive ed è coinvolto direttamente nella disabilità<br /><a name="introduzione">Questo punto rappresenta il nodo cruciale dello spirito associativo, poiché sulla base della propria esperienza, nata proprio dal bisogno dei genitori di confrontarsi e di risolvere problematiche comuni, si è maturata la coscienza che l'integrazione</a> sociale delle persone disabili non può in alcun modo prescindere dal contesto familiare in cui esse vivono e si confrontano.<br />La maggior parte delle famiglie con un figlio disabile sono ormai emerse dall'ombra sociale che per molti anni le ha avvolte, ma per tante c'è ancora la necessità e l'urgenza di completare quel processo di cambiamento che ha come obiettivo l'accettazione reale di tutte le proprie peculiarità, oltre che di tutte le proprie difficoltà. Aldilà di ogni tipizzazione schematica, impossibile da rintracciare nelle infinite variazioni degli intrecci familiari in risposta a eventi così drammatici, numerosi studiosi hanno evidenziato le difficoltà profonde che queste famiglie sono chiamate a fronteggiare.<br />Le famiglie che provvedono alla cura e all’assistenza rappresentano un’essenziale supporto alla tutela dei diritti dei loro figli disabili e sono una risorsa fondamentale ai processi di prevenzione, alla deistituzionalizzazione, alla promozione della vita indipendente ed al sistema di servizi di supporto alla comunità.<br />Queste famiglie chiedono sostegni mirati e più inclusivi, chiedono servizi appropriati, chiedono di essere coinvolte nella definizione dei bisogni e nelle fasi di valutazione e monitoraggio degli stessi.<br />Chiedono che vengano garantiti servizi di sostegno al mantenimento nel contesto di vita familiare delle persone con disabilità, tramite inclusione sociale e godimento dei diritti umani, in modo personalizzato ed appropriato. Chiedono informazione accessibile.<br />Nasce da qui l’idea di implementare lo Sportello Informativo Handicap con un’area dedicata interamente alle famiglie, che sia attenta ai bisogni ( espressi e/o latenti) delle famiglie di persone disabili.<br />Questo principio trova fondamento legislativo nella Legge n°104/92 “Legge-quadro per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate", che nonostante non abbia dato obblighi agli enti competenti, ha favorito una svolta culturale rilevante, su tutto il territorio nazionale, a favore della deistituzionalizzazione e dell’integrazione sociale delle persone disabili nella società; nella Legge 328/2000 “Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali”che intende riconoscere e sostenere il ruolo peculiare delle famiglie nella formazione e nella cura della persona, sostenendo e valorizzando i loro molteplici compiti che vengono svolti sia nei momenti critici e di disagio, sia nello sviluppo della vita quotidiana (art. 16 ); nella Legge Regionale n° 23/2003 “ Realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali nella Regione Calabria (in attuazione della legge n. 328/2000)”con cui la Regione assicura alle persone e alle famiglie un sistema integrato di interventi e servizi sociali, promuove interventi per garantire la qualità della vita, pari opportunità, non discriminazione e diritti di cittadinanza, previene, elimina o riduce le condizioni di disabilità, di bisogno e di disagio individuale e familiare derivanti da inadeguatezza di reddito, difficoltà sociali e condizioni di non autonomia ( Art.1 ); nella Legge Regionale n°1/2004 “Politiche Regionali per la Famiglia” La Regione con la presente legge, promuove il servizio pubblico alla famiglia, predispone e attua iniziative e procedimenti mirati alla tutela dei componenti della famiglia, attraverso una organica e mirata politica sociale per promuovere e sostenere il diritto della famiglia al libero svolgimento delle sue funzioni, ritenendola l’ambito più importante in cui si forma e si sviluppa la personalità dell'individuo(Art.2 ); nella Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, che fornisce il primo strumento giuridico internazionale vincolante - per i Paesi che l’ hanno sottoscritta ( tra i quali l’Italia )- riguardante i diritti umani delle persone con disabilità e rappresenta un traguardo storico per le opportunità delle oltre 650milioni di persone con disabilità di tutto il mondo, e delle loro famiglie.kellyhttp://www.blogger.com/profile/15211593540667744585noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1137036402864085730.post-56260509309304985262009-01-21T19:16:00.004+01:002009-01-21T19:38:51.191+01:00lo sportello informativo handicap (1°)Oggi ho deciso di inoltrarmi in una riflessione molto importante che vorrei condivedere con voi......e che avrà ampio spazio all'interno del mio blog<br />La mission di tutti gli interventi associativi è quella di promuovere e realizzare iniziative di contrasto al bisogno di chiunque, in situazione di grave o gravissima disabilità personale e/o sociale, rischia di essere escluso dal proprio contesto di vita.<br />Lo “Sportello Informativo Handicap” rappresenta una risposta al bisogno delle persone con disabilità e delle loro famiglie, di ottenere consulenze ed informazioni esatte, costanti, esaurienti, controllate e verificate che consentano loro di raggiungere un maggior benessere psico - fisico, autonomia personale ed integrazione sociale.<br />Il Progetto persegue la finalità di offrire ai cittadini disabili e alle loro famiglie un servizio di ascolto, informazione, incontro, consulenza gratuiti. Inoltre lo Sportello offre la possibilità alle famiglie di incontrarsi e confrontarsi sui problemi specifici della disabilità attraverso incontri di auto-mutuo aiuto.<br />L’ascolto avviene attraverso una linea telefonica per dare la possibilità all’utente di esprimere una richiesta specifica. Spesso, durante la conversazione, si evidenziano problematiche più complesse che richiedono l’intervento di figure professionali, ed è per questo che nella struttura è inserita un’equipe di supporto.<br />L’informazione rappresenta elemento di partecipazione, di crescita personale e sociale, nonché strumento per l’autonomia. Viene alimentata dalle svariate riviste alle quali l’Associazione è abbonata, dai siti internet a carattere legislativo e sociale.<br />L’incontro è uno dei punti cruciali, in quanto passaggio fondamentale per programmare un intervento atto a concretizzare l’esigibilità dei diritti della persona disabile. Tenendo sempre presente che l’utente deve essere stimolato ad autodeterminarsi favorendo cosi l’integrazione nel mondo in cui vive, si tende a favorire la relazione diretta con gli Uffici competenti, a meno che non si tratti di persone impossibilitate a muoversi o a relazionarsi con il mondo esterno.<br />La consulenza viene fornita da figure tecniche professionali (assistente sociale, psicologo, consulente legale, mediatore familiare) in relazione alla problematica esposta.<br />Gruppo famiglie: relazione di aiuto che si stabilisce con i genitori sulla base della filosofia dell’auto-aiuto: attraverso l’empatia, la condivisione, l’identificazione e il confronto delle proprie difficoltà con altri nella stessa situazione, aiutando i familiari a scoprire come e perché si ritrovano disarmati e spesso impotenti davanti alle scelte e alle attitudini di vita del proprio figlio.kellyhttp://www.blogger.com/profile/15211593540667744585noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1137036402864085730.post-38089545682642119752009-01-21T19:02:00.003+01:002009-01-22T20:04:21.269+01:00un aiuto concretoOggi voglio proporvi una riflessione su un' iniziativa che mi ha molto incuriosita:<br /><br />"Può essere anche una relazione di violenza, quella tra assistente personale e donna disabile: lo dicono i promotori del progetto europeo "I Care - disabled women and personal assistance against violence".<br />Per l’Italia, se ne occupa DPI (Disabled Peoples’International - Italia)<br />Secondo Rita Barbuto, direttore di <a class="si_sup_link" title="[Apre una nuova finestra] [Apre il sito di DPI-Italia]" href="http://www.dpi-italia.org/" target="_blank">DPI Italia</a>, il progetto - che riflette sul legame tra la mancanza di intimità, sperimentata delle donne disabili, e la possibile violenza esistente nella relazione tra donna con disabilità e assistente personale - avrebbe un rilievo particolare in Italia, dove le tematiche di genere legate alla disabilità sono poco approfondite.<br />Secondo la Barbuto, l’importanza della tematica a livello europeo si spiega perché in essa è racchiusa una denuncia di lesione del diritto umano fondamentale di libertà e autodeterminazione. In questo senso si spiega il forte coinvolgimento di DPI Italia, che “da anni lavora per la promozione e la tutela dei Diritti Umani, l’inclusione in tutti gli ambiti della vita sociale, politica e culturale, per garantire pari opportunità e per rafforzare attraverso metodologie di empowerment le persone con disabilità affinché possano, quindi, realizzare una vita autonoma, autodeterminata, indipendente ed interindipendente”.kellyhttp://www.blogger.com/profile/15211593540667744585noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1137036402864085730.post-62247230351948907512009-01-20T20:05:00.003+01:002009-01-20T20:20:10.953+01:00la dura realtàStamattina mentre ero in tram, per ragiungere Rovigo, ho letto su un quotidiano un frase molto bella che mi ha davvero colpito......più o meno recitava così:<br />"............. sono soprattutto i disabili che una società efficente e produttiva come la nostra cerca di rendere "invisibili"....".<br />Ecco secondo me questa frase rende prorio l'idea di come la società concepisce i disabili e non solo, anche malati gravi, anziani,ecc.. insomma quella fascia più debole che non può essere così d'aiuto alla società, anzi invoca proprio quell' aiuto che purtroppo non ha ancora abbastanza voce per far valere i propri diritti, diritti che dovrebbero, e sottolineo dovrebbero essere tutelati in una società assistenziale come la nostra.....perlomeno così stabilisce la legge.<br />Lascio A VOI I COMMENTIkellyhttp://www.blogger.com/profile/15211593540667744585noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1137036402864085730.post-42046089947049915062009-01-20T19:30:00.004+01:002009-01-20T20:33:19.502+01:00la derisione<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg1y-JtvNKG1lDhOQSUdyQv11nP8_61SeA2NDIlZMPCbpbP8n6vQOzd8iK-UUf0eHWh1CFOShyBsolO9SVjB4GqGQ5-M12P1aFbfU4zxR-IwovDq0EUr07vp8x-7ftHZCp0OuLIS0ys8kRY/s1600-h/imagesCAY84Q0L.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5293461253742403618" style="FLOAT: right; MARGIN: 0px 0px 10px 10px; WIDTH: 143px; CURSOR: hand; HEIGHT: 131px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg1y-JtvNKG1lDhOQSUdyQv11nP8_61SeA2NDIlZMPCbpbP8n6vQOzd8iK-UUf0eHWh1CFOShyBsolO9SVjB4GqGQ5-M12P1aFbfU4zxR-IwovDq0EUr07vp8x-7ftHZCp0OuLIS0ys8kRY/s400/imagesCAY84Q0L.jpg" border="0" /></a><br /><div>Oggi ho assistito ad una scena a cui mai e poi mai avrei voluto assistere.<br />Mi trovavo alla stazione dei tram per raggiungere la facoltà, ad un certo punto notai il solito gruppetto di ragazze sui 12-13 anni che rideva e sussurrava qualcosa......seguii i loro sguardi e vidi a poca distanza Pino, penso sia questo il suo nome, il disabile che spesso prende il mio tram per andare al suo centro di accoglienza, dove lavora.<br />Queste ragazzine cominciarono a fissarlo con sguardi molto "fastidiosi" forse per mettelo in imbarazzo, imbarazzo che però lui non provò, forse perchè abituato a quegli sguardi, anzi si avvicinò creando sgomento e imbarazzo all'interno del gruppetto.<br />Con un tono di voce molto dolce Pino chiese:" Sono le tre, non è che il tram sia già passato dato che di solito passa alle 2.50!"<br />"Non sò" rispose una ragazza tra le risate delle sue amiche,<br />"forse sì è già passato!" continuò ridendo sotto i denti<br />Allora Pino un po' turbato le chiese se fosse sicura " perchè allora devo chiamare la mia mamma che mi venga a prendere "continuò lui.<br />"si si sono sicura chiamala" aggiunse la ragazzina........continuando a ridere.<br />Devo dire che in quelle poche frasi lessi una tale cattiveria che ancora adesso mi irrita,<br />allora mi avvicinai io, guardai fissa la ragazzina negli occhi<br />e dissi a Pino:"no,no il tram non è passato e solo in ritardo...arriverà.."<br />Le ragazze invece di sentirsi umigliate mi guardarono stupite, quasi indispettite, come se avessi messo la parola fine ad un loro gioco.<br />"ah, grazie" mi disse Pino,<br />"meno male perchè la mamma non mi ha ancora fatto la ricarica da 5 quindi non sapevo come avvisarla".<br />Tuttora non riesco ancora a capire come abbiano potuto quelle ragazze a prendersi gioco di Pino, un gioco che lascia trapelare una società marcia priva di valori</div>kellyhttp://www.blogger.com/profile/15211593540667744585noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1137036402864085730.post-20699442662693843412009-01-19T20:25:00.003+01:002009-01-20T20:36:19.836+01:00welfar<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiEHaQB-sgtSyn4QZSeNEjt9_JjpftbS7_0GleKXL36SNInHMWjhQRzRZl2I9doEEOceqJg1O7jjJVbVZJP7OPvVPgjhN8E4VJhuDbzFvNgClvRZIuRkLPXXLW9EUXEUm6ZLkwFZyKn8WmS/s1600-h/imagesCA3PZMV7.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5293462005136937682" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 126px; CURSOR: hand; HEIGHT: 95px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiEHaQB-sgtSyn4QZSeNEjt9_JjpftbS7_0GleKXL36SNInHMWjhQRzRZl2I9doEEOceqJg1O7jjJVbVZJP7OPvVPgjhN8E4VJhuDbzFvNgClvRZIuRkLPXXLW9EUXEUm6ZLkwFZyKn8WmS/s400/imagesCA3PZMV7.jpg" border="0" /></a><br /><div>Oggi mentre leggevo un quotidiano mi ha colpito un articolo che narrava il seguente tema:<br />La riforma del welfare, avviata dalla legge quadro n. 328/2000, ha messo in moto un processo di definizione del wefare locale che sta mobilitando molte e diverse forze: amministratori regionali e comunali, rappresentati di associazioni, gestori di imprese sociali. La regione Lombardia con una serie di recenti atti amministrativi ha definito le nuove unità di offerta conosciute come Comunità alloggio socio sanitarie (CSS) e Centri diurni per persone con disabilità (CDD). Tale riassetto, unitamente alle nuove disposizioni in merito ai CSE ed alle Comunità alloggio ha determinato un cambiamento di mentalità e di cultura, che coinvolgerà l’intero mondo dei servizi. Gli obiettivi strategici di ogni riforma sono alti, tuttavia il loro raggiungimento è garantito solo dallo sforzo di comprensione della nuova realtà e di adeguamento al cambiamento di operatori che quotidianamente, nelle organizzazioni, modificano stili di lavoro comportamenti, relazioni coi cittadini. La finalità generale del progetto è volta ad offrire agli educatori professionali la possibilità di gestire il cambiamento dotandoli di strumenti per rileggere il loro ruolo all’interno delle diverse realtà operative.</div>kellyhttp://www.blogger.com/profile/15211593540667744585noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1137036402864085730.post-77969612083702589872009-01-19T19:56:00.005+01:002009-01-20T20:31:01.311+01:00il denaro schiaccia le persone<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEia0IHuex13r3GeXhboDwWKfxW_RcWiEOFWD3-7s5mwhEyY3X0jYSwm_7VNK5PpZUtDEpuq7OyHSn8p9u0hgQ4YR8h-7T7SwQqvo2z1BFL9Sfr2_JeHrtHJkPAf9m6v9IVs_Yvtxs5IIPKw/s1600-h/imagesCAKOKRLQ.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5293460618672552034" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 123px; CURSOR: hand; HEIGHT: 132px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEia0IHuex13r3GeXhboDwWKfxW_RcWiEOFWD3-7s5mwhEyY3X0jYSwm_7VNK5PpZUtDEpuq7OyHSn8p9u0hgQ4YR8h-7T7SwQqvo2z1BFL9Sfr2_JeHrtHJkPAf9m6v9IVs_Yvtxs5IIPKw/s400/imagesCAKOKRLQ.jpg" border="0" /></a><br /><div>Ciao ragazzi......da quanto.....<br />effettivamente è da un po' che non ci si sente.....scuasate ma ho avuto qualche problema a casa quindi il mtempo da dedicare al mio blog si è drasticamente ridotto.<br />Ma l'importante è che ora TUTTO si sia sistemato.<br />Oggi mi ha chiamato l'educatrice della cooperativa in cui lavoro dicendomi, con un tono che lasciava trapelare sentimenti di rabbia, delusione e tanta tanta amarezza, che i progetti per le attività di "sollievo" non sono state accolte dalla nuova aquipe, di consequenza non esisteranno più week-end, più attività extra didattiche, nulla di nulla.<br />Io lì per li ero incredula e assolutamente perplessa data l'importanza di questi progetti, importanza che era stata assolutamente dichiarata dalla precedente equipe.<br />Ovviamente il motivo per cui sono state "taglite"queste attività affonda le sue radici nell'ambito economico: mancano i fondi quindi non si possono creare questi progetti.<br />A pagare sono ovviamente i disabili e le loro famiglie che avevano sottolineato la fondamentale importanza e utilità del progetto.<br />Sono davvero dispiaciuta, tuttavia l'educatrice mi ha detto che non si è ancora arresa, è che sarà lei a dare voce a tutte quelle persone che vengono assolutamante calpestate dal mostro che ormai domina tutto e tutti: il denaro.</div>kellyhttp://www.blogger.com/profile/15211593540667744585noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1137036402864085730.post-52759144055577555162008-11-28T12:48:00.005+01:002009-01-20T20:28:21.507+01:00fratellanza<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhZ2INx4fbw5yZx0QlkcQIFP45QLE9QSgDe7Oytn_dTzTcZPjNZAy5T0ZfqqORbZkrCl9n_ZSCEEIHcJERgQgYhny5PpxOJWzhZ0duiSAfvwvVeR9MaMDNfuD7iG92Qmnwz-pDoUOn5x8NO/s1600-h/images%5B5%5D.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5293459901755988450" style="FLOAT: right; MARGIN: 0px 0px 10px 10px; WIDTH: 124px; CURSOR: hand; HEIGHT: 113px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhZ2INx4fbw5yZx0QlkcQIFP45QLE9QSgDe7Oytn_dTzTcZPjNZAy5T0ZfqqORbZkrCl9n_ZSCEEIHcJERgQgYhny5PpxOJWzhZ0duiSAfvwvVeR9MaMDNfuD7iG92Qmnwz-pDoUOn5x8NO/s400/images%5B5%5D.jpg" border="0" /></a><br /><div>La relazione più significative della vita di una persona disabile, quella destinata a durare più a lungo, di norma anche per molti anni dopo la scomparsa dei genitori è: la relazione fraterna.<br />L’interesse per il la relazione fraterna è relativamente recente, e lo è ancora di più l’interesse per i fratelli di bambini con disabilità: infatti queste relazioni, a differenza di quelle tra coniugi e tra genitori e figli, in particolar modo disabile, sono state a lungo ignorate e sono rimaste in penombra.<br />Tuttavia sono molti i contributi che consentono di apprezzare quali potrebbero essere i vantaggi della comprensione dei processi d'adattamento familiare alla nascita di un bimbo disabile e l'importanza di sostenere tali processi cruciali, sia dal punto di vista del benessere della famiglia e dei suoi diversi componenti, sia da quello dell'acquisizione delle diverse abilità da parte del bambino disabile.<br />La relazione fraterna inizia ad essere indagata in maniera approfondita dalla metà degli anni ’50.<br />Alla fine degli anni’70, con gli anni ’80, ed in particolare con l’inizio degli anni ’90, si assiste allo studio della relazione fraterna, vista sempre più intesa e letta come propria di un sotto sistema familiare che interagisce con gli altri sottosistemi presenti.<br />Sono soprattutto i lavori di Judith Dunn e dei suoi collaboratori a richiamare l’attenzione non solo sui fattori familiari che influisconosulla relazione tra fratelli, ma anche su quelli che essa definisce fattori ambientali non condivisi, ossia i trattamenti differenziali dei genitori nei confronti dei figli e infine, i differenti eventi della vita cui ciascuno si trova<br />ad affrontare.<br />L’interesse per questa relazione è nata per due motivi principali: essendo la relazione più lunga che i fratelli sperimentano, una volta che i genitori saranno impossibilitati a occuparsi del fratello disabile, sarà l’altro o gli altri fratelli ad averne cura, questo, sarà possibile solo se la relazione tra i due si è costruita positivamente nel corso della loro vita.</div>kellyhttp://www.blogger.com/profile/15211593540667744585noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1137036402864085730.post-21485799248992928952008-11-21T11:36:00.003+01:002008-11-21T12:36:15.511+01:00i nuovi occhi<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgQhyobvAiah0Un3eGIdd817hyo7kk-oJBfF4jT5Rc1Ib5dS9WAHHAXkz6HNvcFw0p-cjfC82mVc48dDVfZfajtc4Q4GslDUNXl0gxJBECAhwEt8Y4rr6xHIeU8SdKy15DAOI-Kb83UDmry/s1600-h/AEDQO1QCA7NXK6FCAKGFQC6CAGZXR0QCAO6W4E0CAANAMJBCA8U1S50CA9HK7E2CAPEBK0VCACCV7QXCAX9A221CAC2YQDFCASJCUGZCAQTAVV8CA705O7TCA35GIDRCA324PR6CAP8PZS0.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5271073121957663826" style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 139px; CURSOR: hand; HEIGHT: 93px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgQhyobvAiah0Un3eGIdd817hyo7kk-oJBfF4jT5Rc1Ib5dS9WAHHAXkz6HNvcFw0p-cjfC82mVc48dDVfZfajtc4Q4GslDUNXl0gxJBECAhwEt8Y4rr6xHIeU8SdKy15DAOI-Kb83UDmry/s400/AEDQO1QCA7NXK6FCAKGFQC6CAGZXR0QCAO6W4E0CAANAMJBCA8U1S50CA9HK7E2CAPEBK0VCACCV7QXCAX9A221CAC2YQDFCASJCUGZCAQTAVV8CA705O7TCA35GIDRCA324PR6CAP8PZS0.jpg" border="0" /></a><br /><div>Domenica 16 novembre sono stata chiamata dalla comperativa di cui faccio parte, per accomopagnare i disabili al circo di Moira Orfei, che occasionalmente si trovava a Vicenza.<br />Erano tutti entusiasti dell'esperinza che stavano per vivere, perchè per molti era la prima volta che assistevano ad uno show circense.<br />Appena entrati nel tendone si sono accorti di tutti i particolari come stelline sul tetto, frecce rosse sparse sulle gradinate e così via, particolari che personalmente non avevo mai notato, pur essendoci andata già molte volte.<br />Occupati i posti, e dopo che mi è stato chiesto ripetutaente dal disabile che avevo vicino se ci vedevo bene dalla mia posizione, inizia lo spettacolo con dei pagliacci che suscita in loro grande divertimento.......<br />Il momento più bello in assoluto è stato quando hanno fatto il loro ingresso gli animali, cammelli elefanti ma soprattutto uccellini che il domatore faceva volare sopra le teste degli sprettatori, il volo era accopagnato da una musica di sottofondo molto romantica che rendeva l'atmosera ancora più magica.......<br />ad un certo punto però il mio coinvolgimento di quel momento è stato distolto alla vista di un comportamento al quanto insolito di un utente che si trovava al mio fianco: si stava infatti coprendo il capo con degli insoliti fazzoletti di carta........gli chiesi allora il motivo di tale gesto e la sua risposta fu totalmente sorprendente:"......sono bellissimi, però non sono più cosi belli se mi schitano in testa...quindi mi copro con questi fazzoletti dato che non ho il cappuccio......"<br />A quel punto iniziai a ridere incuriosendo anche gli altri utenti che a loro volta notarono la scena cominciando a ridere anche loro.....<br />Dopo essersi accertato l'assenza completa di "escrementi" animale sul capo l'utente, forse anche indispettito dalla nostra risata" si tolse i fazzoletti.<br />Un altro momento che merita di essere raccontato è l'esibizione dei trapezisti......alla vista delle loro accrobazie gli utenti infatti hanno cominciato a essere preoccupati per la vita degli stessi atleti.......erano unfatti molto agitati e continuavano a ripetere:"... stai attento, .....mamma mia se cade si fa proprio male... è matto.....io non lo farei mai.....".<br />Ai loro occhi queste esibizioni erano altamente pericolose, cose da non fare proprio mai......tuttavia al termine dello show, vedendo gli acrobati sorridenti e "tutti interi" si sono tranquilizzati.......<br />Vivere questa esperienza è stato bello poichè pur essendo lo stesso circo, lo stesso spettacolo, grazie ai disabili ho potuto osservarlo con occhi diversi, occhi con cui solo i disabili possono vedere .....</div>kellyhttp://www.blogger.com/profile/15211593540667744585noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-1137036402864085730.post-55648106202333992222008-11-14T10:08:00.004+01:002008-11-14T11:20:21.866+01:00la solitudine<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj1_yZEg87aRLysHg4UA0-C8WIN_-Dghbl09ADWa_4dfE1_NMwhrQ2b8z0HYCGYE1kVncglHUzqfhfCdTuGYBB3mfIRJ1sJE42LMelRHiUITUagZJytSQj56DXs9ZbfXuWBpHZzfHDO-RBU/s1600-h/soliyudine.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5268455985695646562" style="FLOAT: right; MARGIN: 0px 0px 10px 10px; WIDTH: 130px; CURSOR: hand; HEIGHT: 130px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj1_yZEg87aRLysHg4UA0-C8WIN_-Dghbl09ADWa_4dfE1_NMwhrQ2b8z0HYCGYE1kVncglHUzqfhfCdTuGYBB3mfIRJ1sJE42LMelRHiUITUagZJytSQj56DXs9ZbfXuWBpHZzfHDO-RBU/s400/soliyudine.jpg" border="0" /></a><br /><div>Sono molti i disabili che conducono una <em><span style="font-size:130%;">vita solitaria</span></em>, basata unicamente </div><div>sull'affetto dai propri cari, perchè vivono la propria esistenza tra </div><div>l'indifferenza di coloro che ritendosi "superiori" non si interessano </div><div>minimamente alla situazione di disagio e sofferenza che ogni giorno </div><div>investe i più deboli.<br />Ma se queste persone "superiori" un giorno abbandonassero i propri pregiudizi, capirebbero che proprio le persone più deboli, come i disabili, sono in realtà i più forti, poichè ogni istante della loro vita devono dimostrare a tutti, soprattutto a loro stessi, di farcela da soli, di saper affrontare tutti gli ostacoli che la vita pone davanti con le propie forze.<br />E' ovvio che le loro sfide quotidiane non sono paragonabili alle sfide che incombono su un padre di famiglia, tuttavia in proporzione alle loro capacità, limitate dal disagio, oserei dire che il disabile si espone sempre di più, lotta ogni giorno per costruirsi un futuro migliore.<br />Azioni che per noi sono all'ordine del giorno come salire o scendere da un pulman, per loro diventano vere a proprie sfide quotidiane.......per non parlare di coloro che hanno una disabilità fisica e che quindi si ritrovano in una carozzella...per loro lo spostarsi è molto difficile senonchè impossibile.<br />Il nostro paese, solo da pochi anni, si è interessato ad aiutare il disagio attraverso finanziamenti finalizzati alla costruzione di cooperative, soggiorni, servizi, introducendo anche attrezzature<br />come i mezzi pubblici, che facilitano lo spostamento dei disabili, rendendoli così un pò più autonomi.<br />In questo modo il disabile esce dalla sua condizione di dipendenza assoluta che crea in lui solamente rabbia e dolore, ma vive un'esistenza, per quanto possibile, tale da meritare di essere vissuta.<br />Il nostro stato, basato sul diritto, deve assicurare proprio a ciascun cittadino il diritto di avere possibilità, occasioni per vivere una vita che merita di essere vissuta.<br />Purtroppo però il nostro paese, a mio avviso, deve ancora fare molto per garantire il rispetto di una vita dignitosa ai disabili....."la storia ci insegna però che un lungo cammino si cosrtuisce sempre su piccoli passi in avanti".......</div>kellyhttp://www.blogger.com/profile/15211593540667744585noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-1137036402864085730.post-33215889932105689902008-11-07T13:18:00.007+01:002008-11-07T15:19:05.307+01:00........LA SOCIETA' AIUTA.....<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgNq3xKOAJxfDLCyIL44UwuuIvSZhP9a5NbTamt0ZSWYcth03pR7K77gVjyAe5sb4XE6IqlGL75u_K6b_IC14Zk9aCN5LFTXoImarrWtXBgmvpcPI4QxBe49QjVECIDSDiSfucLAKM7Dd68/s1600-h/M.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5265896973241169618" style="FLOAT: right; MARGIN: 0px 0px 10px 10px; WIDTH: 302px; CURSOR: hand; HEIGHT: 376px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgNq3xKOAJxfDLCyIL44UwuuIvSZhP9a5NbTamt0ZSWYcth03pR7K77gVjyAe5sb4XE6IqlGL75u_K6b_IC14Zk9aCN5LFTXoImarrWtXBgmvpcPI4QxBe49QjVECIDSDiSfucLAKM7Dd68/s400/M.jpg" border="0" /></a><br /><div>L’integrazione sociale, che passa attraverso la relazione, delle persone diversamente abili non può in alcun modo prescindere dal contesto familiare.<br />La condizione di disabilità fra i giovani comporta una loro permanenza nel nucleo d’origine pertanto la famiglia rimane il perno fondamentale di riferimento per le persone disabili, per cui l’azione dei genitori è fondamentale nell’assicurare uno sviluppo cognitivo e armonico della persona.<br />L’handicap si configura come evento critico per eccellenza, che mette in evidenza gli stili di funzionamento familiare, le risorse che la famiglia è in grado di mobilitare, la sua adeguatezza o meno nello svolgimento dei compiti di sviluppo del ciclo di vita e le modalità con le quali essa si rapporta con l’ambiente che la circonda.<br />Importante è la percezione che la famiglia ha della situazione, una visione troppo negativa, in particolare del figlio e del proprio ruolo genitoriale, non permette alla coppia di utilizzare e sfruttare tutte le risorse disponibili per iniziare un processo di adattamento e di riorganizzazione necessario per un buon funzionamento del sistema familiare.<br />Ecco perchè la società cerca di alleviare la responsabilità della famiglia nei riguardi del disabile, attraverso figure come l'educatore, in modo che la famiglia non si senta sola nell'affrontare questa difficile situazione.</div>kellyhttp://www.blogger.com/profile/15211593540667744585noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1137036402864085730.post-26586814830429446232008-11-07T11:03:00.005+01:002008-11-07T15:19:48.591+01:00......IL DIFFICILE COMPITO.....<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjEJWx5EUuBO4WYjVp7YFpvU2bRkBPWDnAnZNq1xGbdosa0r3HDeZ4XFStnn0F-gUbJBCkNPXH6OeZdL6bMjYzfp088i6fIulmLAM5MWDCLjhVZpPobE_sBKU53Z63QIyImZTbX_gL-HIr3/s1600-h/bcnvcnfc.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5265863396141049346" style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 283px; CURSOR: hand; HEIGHT: 275px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjEJWx5EUuBO4WYjVp7YFpvU2bRkBPWDnAnZNq1xGbdosa0r3HDeZ4XFStnn0F-gUbJBCkNPXH6OeZdL6bMjYzfp088i6fIulmLAM5MWDCLjhVZpPobE_sBKU53Z63QIyImZTbX_gL-HIr3/s400/bcnvcnfc.jpg" border="0" /></a><br /><div>Il lavoro che più è a stretto contatto con..." la relazione con l'altro" è l'educatore.<br />Questa figura infatti, ogni singolo istante deve confrontarsi con l'altro, con un nuovo mondo, una nuova livertà da rispettare ma nello stesso tempo da educare.<br />L'educatore deve avere un equilibrio interno non indifferente, poichè ogni volta deve mettere in gioco la sua persona, deveessere.... stabile e dinamico, ....... severo e accondiscendente, .....amico ed educatore nello stesso tempo.<br />Deve sempre guardare avanti, e non fersi mai coinvolgere troppo dalle situazioni,</div><div>mettendoci tuttavia tutto se stesso in ogni progetto.<br />Questo impeno continuo, senza alcuna aspettativa del risultato, è un valore fondamentale, poichè serve all'educatore per tutelarsi da eventuali frustazioni, che rischiano di condizionare tutta la sua sfera professionale, intoducendosi anche in quella personale.<br />Se il risultato rispecchia le aspettative, comnunque l'educatore non deve rilassarsi troppo cullandosi sul suo successo, perchè ha altri utenti che dipendono dal suo supporto;<br />se il risutato è un fallimento non deve comunque lasciarsi investire da un sentimento di frustazione perchè ancora una volta deve risultare ottimista e impegnato in ciascun percorso degli altri utenti.<br />Ecco perchè l'importanza fondamentale per l'educatore di controllare, dominare le emozioni, affichè non siano queste a dominarlo.</div>kellyhttp://www.blogger.com/profile/15211593540667744585noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1137036402864085730.post-69922354072930142032008-11-07T10:45:00.006+01:002008-11-07T15:20:36.703+01:00.....IL DIFFICILE EQUILIBRIO.....<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhVepMyliIDw0wGgWLmF5E1-nemztKT5Up0X5hBi6iwPzsm1Grh2QzWE5BTJCqgBAAJMuEtq1E1ANjX1YlriRosHR6QOi9Zs4tPx5IIArIzVU1lhtN-6Ve9r85zF8J7PAUIGLnxar1K-SHm/s1600-h/chiara.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5265863672314723970" style="FLOAT: right; MARGIN: 0px 0px 10px 10px; WIDTH: 281px; CURSOR: hand; HEIGHT: 400px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhVepMyliIDw0wGgWLmF5E1-nemztKT5Up0X5hBi6iwPzsm1Grh2QzWE5BTJCqgBAAJMuEtq1E1ANjX1YlriRosHR6QOi9Zs4tPx5IIArIzVU1lhtN-6Ve9r85zF8J7PAUIGLnxar1K-SHm/s400/chiara.jpg" border="0" /></a><br /><div>L'esperienza con i disabili è stata per me una vera e propria risorsa sia dal punto di vista scolastico, sia dal punto di vista umano.<br />Mai avrei creduto che un semplice sorriso, un semplice abbraccio potesse assumere un significato così importante.<br />I disabili infatti sono molto più sincere di noi e quindi se non stai loro simpatico non fingono comportamenti ipocriti, ti evitano o ti ignorano.<br />Altre volte invece, quando la situazioe è più grave, dove infatti ci sono problematiche molto complesse, è difficile relazionarsi con loro sia per esprimersi, sia per comprendere......anche perchè più l'utente presenta problemi comportamentali, più sviluppa una innata sensibilità, per cui ogni tuo massaggio verbale o non verbale viene filtrato dai loro "modi" di pensare creando così una reazione più o meno conscia.<br />Allora ecco perchè un abbraccio di una persona, con molte difficoltà di relazione, diventa un gesto che ti riempie il cuore.<br />Cuore che però soffre quando la reazione dell'altro è di allontanamento per un tuo errato modo di porti. </div><div>Basta un semplice sbaglio per distruggere un rapporto costruito con fatica per molto tempo.</div>kellyhttp://www.blogger.com/profile/15211593540667744585noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-1137036402864085730.post-53725488318821530472008-11-07T10:15:00.009+01:002008-11-07T15:23:28.248+01:00....LA MIA ESPERIENZA.....<img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5265847704456129026" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 270px; CURSOR: hand; HEIGHT: 178px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjXxCVyQo4E42W2IPlMmHBfn7ArtEcghZ8aWfSFHgXLXhQpoDop8v0HF1SOBTgPg6V0FHYuOmkZmbc9daJKcjyDtu4-UXNZyuwYWAYPH_8K6xY0xBjM2YfTN-EtVCk2lm5aPm0rqP5otsmK/s400/IYUI.jpg" border="0" /><br /><div>Per mettermi alla prova ho intrapreso un'esperienza in una cooperativa di disabili al mio paese: inanzittutto perchè posso capire cos'è il mio lavoro in pratica,<br />infatti seguo un'educartice molto competente che mi fa leggere i problemi quotidiani degli utenti attravero occhi competenti e professionali,<br />ma anche perchè voglio vedere se quello che immagino del mio lavoro rispichia la realtà. Allora ho partecipato ad un progetto:"sollievo alle famiglie".<br />Questo proggetto organizza viaggi di due o tre giorni nei week-end, dove gli utenti possono fare un'esperienza diversa dalla loro normale routin,</div><div>e le famiglie vengono in qualche modo "sollevate" dal continuo accudimento dei loro cari disabili.</div>kellyhttp://www.blogger.com/profile/15211593540667744585noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1137036402864085730.post-20518952096714849002008-11-07T10:13:00.012+01:002009-01-19T19:41:22.121+01:00.....LA MOTIVAZIONE DELLA SCELTA....<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiM6ZuyWRrHKawczTGyEP1kMmYufXjTFKPIP50xZMK0YQD2VmyrV0DWVEzI9tCtcIX2zIw0VE73t4NiMD9rKxQPj2jw7W3Fz8KQGRWJKidGg4HlYz0FiIJcVPVNg8WZR6ht7VGQ69-iPM5R/s1600-h/infinito.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5265917771196451010" style="FLOAT: right; MARGIN: 0px 0px 10px 10px; WIDTH: 320px; CURSOR: hand; HEIGHT: 185px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiM6ZuyWRrHKawczTGyEP1kMmYufXjTFKPIP50xZMK0YQD2VmyrV0DWVEzI9tCtcIX2zIw0VE73t4NiMD9rKxQPj2jw7W3Fz8KQGRWJKidGg4HlYz0FiIJcVPVNg8WZR6ht7VGQ69-iPM5R/s320/infinito.jpg" border="0" /></a><br />Prima di inoltrarmi sulle riflessioni<br />dell'argomento vorrei spiegare il motivo per cui<br />ho scelto questo ambito......<br /><br />Conoscere l'altro, scoprire il suo mondo, mi ha<br />sempre affascinato, perchè si è sempre rivelato<br />una risorsa che, sia nel male che nel bene, mi dava qualcosa, un "mattoncino"che formava la mia esprerienza di vita.<br />Il confroto con l'altro apre nuove ottiche per vedere il mondo, nuovi sguardi critici per leggere il passato e nuove prospettive per sognare il futuro.kellyhttp://www.blogger.com/profile/15211593540667744585noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1137036402864085730.post-68896618104776951812008-11-06T09:59:00.006+01:002008-12-07T00:35:59.082+01:00......IL MIO ESORDIO....<span style="font-family:georgia;">Cia0 a tutti, </span><br /><br /><span style="font-family:georgia;">Io sono kELLY e sto frequentando il primo anno del corso di laurea in scienze dell'educazione, con l'indirizzo di educatore sociale e animatore culturale, qui a Rovigo.</span><br /><br /><span style="font-family:georgia;">Questo bloog rappresenta una vera e propria conquista per me, in quanto non avrei mai immaginato che con le mie capacità di informatica, e vi devo dire che sono vermente poche, sarei riuscita ad avere un mio personale bloog.</span><br /><br /><span style="font-family:georgia;">Quindi invito tutti coloro che avessero voglia di fare un proprio intervento, di scrivermi e condividere con me il propio pensiero...........</span><br /><span style="font-family:georgia;"></span>kellyhttp://www.blogger.com/profile/15211593540667744585noreply@blogger.com0